Il picco dell’insorgenza dei disturbi alimentari si manifesta nel periodo adolescenziale, così genitori e membri della famiglia spesso assumono il ruolo di caregiver. Una famiglia che si trova a dover gestire un membro con un disturbo alimentare diventa un luogo di cattiva comunicazione, recriminazioni tardive, sensi di colpa e frequenti promesse di cambiamento. Tuttavia, la famiglia non deve mai sentirsi in colpa per la malattia ma riconoscere la propria responsabilità nella risoluzione. La capacità di riconoscere, da parte della famiglia, di essere parte della malattia e non la causa è parte del processo di cura del paziente.
Il primo passo che il caregiver deve fare è parlare con il paziente circa le sue abitudini malsane, che possono portare a deficit nutrizionali importanti e, di conseguenza, alla perdita del proprio benessere, del lavoro, degli studi e delle relazioni.
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