un approccio centrato sulla persona presuppone che tutti coloro che sono coinvolti nella cura della persona, quando sviluppano un piano di assistenza, tengano conto dei bisogni specifici, dei desideri e delle preferenze dell’individuo. Lo scopo di questo approccio è di attribuire delle responsabilità alla persona con disabilità per essere coinvolta nelle decisioni che incidono sulla sua vita. Ci sono prove che suggeriscono che gli approcci centrati sulla persona possono aiutare a migliorare le relazioni e le interazioni sociali, aumentare l’indipendenza e migliorare la vita di queste persone. I caregivers possono supportare l’assistito nell’interazione con gli operatori sanitari al fine di sviluppare un piano costruito su misura adatto alle loro esigenze, preferenze e capacità individuali. Questo piano dovrebbe riflettere ciò che è importante per loro, stabilire obiettivi realistici e predisporre un mezzo per misurare i progressi. Esso dovrebbe anche coinvolgere il caregiver e gli altri membri della famiglia. I piani di assistenza centrati sulla persona dovrebbero tener conto di ciò che è realizzabile con le risorse e i servizi a disposizione degli individui.
se possibile, è utile far riferimento a routine coerenti. Questo aiuta a ridurre l’ansia, a ridurre i comportamenti-problema e aumenta l’indipendenza delle persone affette da questa disabilità. Può essere utile avere a disposizione un programma degli eventi e delle attività della giornata. Se la persona ha problemi di alfabetizzazione o di comprensione dei numeri o del concetto del tempo è preferibile creare qualcosa di visivo piuttosto che di scritto. Usare orologi o timer da cucina in modo che sappiano quando è il momento di passare all’attività successiva. Riconoscere di aver completato un’attività o un compito fornirà un rinforzo positivo e incoraggerà ad attenersi al programma. Dare la possibilità di scegliere fra varie attività nel programma aiuterà ad evitare la monotonia e aiuterà anche ad avere il controllo della persona sulla propria giornata.
Identificare ciò che scatena questi comportamenti aiuterà a risolvere eventuali problemi. Cambiamenti nell’ambiente possono aiutare a ridurre questi comportamenti. Ad esempio, per le persone con disabilità intellettiva che hanno problemi di elaborazione sensoriale, se possibile, si potrebbero ridurre i livelli di rumore in casa o cambiare l’illuminazione. Le strategie preventive per questi comportamenti possono includere l’identificazione di attività specifiche per distrarre l’individuo quando comincia a diventare sofferente. I caregivers possono esplorare diverse tecniche di rilassamento, come la meditazione e la respirazione profonda per esercitarsi ogni giorno con la persona di cui si occupano. È importante chiedere consigli su eventuali interventi per gestire i comportamenti-problema ad un professionista sanitario, come uno psicologo, un terapista occupazionale o un medico. I farmaci per questi comportamenti sono, di solito, l’ultima misura a cui si ricorre quando esiste un rischio significativo di autolesionismo o di lesioni agli altri. I farmaci dovrebbero essere usati insieme ad altre strategie di gestione comportamentale e dovrebbero essere sempre assunti sotto la supervisione di un operatore sanitario.
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